martedì 2 settembre 2014

Maccaroni e bici elettriche.




Prima uscita mattutina dopo l'infortunio. Temeraria, visto che i compagni di pedale, mentre io mi crogiolavo nella assoluta inattività imposta dall'accoppiata scapola-clavicola, hanno macinato centinaia di chilometri e migliaia di metri di dislivello.

Il divario di forma è quindi colossale, ma conto sul buon cuore di Emanuele, Martin e Ottaviano.
Martin, io, Emanuele

645, aria fresca e frizzante : Emanuele ha i manicotti e devo dire che lo invidiamo un pò tutti.





Mentre ci avviamo verso Abbiategrasso c'e' tempo per una serie di rapidi resoconti dei giri estivi (loro) tra Dolomiti, alpi francesi, Toscana, e con l'ultima nel Piemonte Walser. Io ho poco da raccontare, a parte il primo giorno di bici in Cilento (peraltro bellissimo). Quindi ascolto con attenzione (e preoccupazione per quello che mi aspetta).



Emanuele sempre di buon umore, soprattutto se c'è da pedalare.


Basta poco per ritrovarsi in mezzo ai campi di riso dorati dall'alba. Le piogge dei giorni scorsi hanno lasciato l'aria pulita e limpida : il Rosa sembra a portata di mano e i colori sono sgargianti.


Alba dorata
Scivoliamo chiacchierando tra le curve geometriche prima di Rosate e l'andatura è da chi si vuol godere la pedalata : e qui siamo in quattro a volerlo fare.

Poi arriva il piccolo tratto di statale : quanto basta per scatenare Emanuele che si allunga sul telaio e ci tira a 38-40. Io me ne sto nascosto a ruota e, anzi, già fatico per non farmi staccare.
Abbandonata la statale il ritmo ritorna più abbordabile, salvo qualche scatto malefico di Martin lungo la deviazione intorno all'abbazia di Morimondo.

Martin con aria mefistofelica..

Col casco nuovo : l'altro è onorevolmente deceduto nella caduta di Palinuro.

Rientrando, lungo il Naviglio, si pedala chiacchierando.


D'un tratto veniamo superati in tromba da un tizio in sella ad una enorme bici elettrica : il tizio pedalava pure e spingeva il marchingegno ben oltre i 35 kmh.
Io sono a fianco di Emanuele e vedo che gli brilla l'occhiolino. Giù la capa e parte. Ci accodiamo sbanfando mentre lui accelera inesorabilmente. Dopo poco affianchiamo il ciclista elettrico e lo passiamo in allegria a 45 kmh. Emanuele continua a tirare e l'elettriciclista alla fine si stacca. Dopo un po', quando il ritmo torna abbordabile e l'elettrico è ormai un puntolino dietro di noi, affianco Emanuele che mi cita il grande Albertone "bè scusa, "maccarone, m'hai provocato? e io me te magno!"

Ciclisti elettrici, siete avvisati!


1 commento: